Monti, montagne russe e vecchia DC

David Cameron difende gli interessi della City, la borsa di Londra e di quel neoliberismo che li è nato politicamente nel 1979 con l’elezione di Margaret Thatcher. Greed is good, l’avidità è cosa buona era uno dei suoi slogan. E di avidità negli ultimi trent’anni ne abbiamo vista tanta, anche troppa. Che sia servita a creare ricchezza è da dimostrare, di sicuro ha creato disuguaglianza, impoverimento della classe media e la crisi finanziaria del 2008. Quanta parte abbia nell’attuale crisi dell’euro non so dire. Cameron ha spostato il suo partito dal gruppo moderato all’estrema destra nel parlamento europeo. I suoi stessi alleati sono critici nei suoi confronti. Clegg e il Financial Times denunciano il pericolo dell’isolamento. Dice Cameron non si può chiedere ai privati di salvare gli Stati (leggi banche e Grecia) benissimo, ma allora non si può nemmeno chiedere agli Stati di salvare i privati (le banche).

L’Unione Europea è stata creata da uomini che avevano la certezza del predominio della politica, da noi i leader DC, solo questo ha permesso il superamento delle barriere nazionali in vista di un beneficio collettivo. La democrazia era l’antidoto contro le guerre e le dittature. Gli Stati, le leggi difendevano gli interessi comuni contro gli abusi di pochi. Se domina la finanza, se chi agisce ogni giorno sui mercati determina l’andamento dell’economia e le scelte politiche sarà impossibile portare a termine il processo di integrazione europea iniziato dopo la seconda guerra mondiale. La moneta unica e un mercato di 300 milioni di persone servono soprattutto agli europei, per competere nell’economia globale e difendersi da attacchi esterni. Ma forse a molti non fa comodo, meglio un’Europa debole e divisa.

Il Vecchio Continente resta il luogo con meno diseguaglianze e grazie ai paesi del nord con il welfare più efficiente. Un luogo scomodo per chi vuole far soldi con ogni mezzo. Sulle montagne russe delle borse anche in questi giorni qualcuno si arricchisce, mentre noi piangiamo per la batosta che la manovra Monti ci sta per assestare, nella peggior tradizione democristiana benzina, IVA e pensioni.

Neri Fadigati

Gennaio 2012

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