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La Roma gioca in Delaware

 

Riparte per Boston Thomas DiBenedetto, l’uomo d’affari americano che vuole comprare la Roma. Se l’operazione andrà in porto, le firme sono previste per il 15 aprile, la sede legale traslocherà nel Delaware. E’ la globalizzazione bellezza, direbbe Humphrey Bogart. Il piccolo stato a sud del New Jersey ha un regime fiscale tra i più favorevoli, per chi non intende agire negli USA. Tanto che molte società operano in varie parti del mondo tenendo ben saldi i piedi nella capitale Dover o a Wilmington, l’altra grande città. Le LLC (Limited Liability Company, le nostre SRL) non pagano tasse sugli utili, se la cavano con 200 dollari l’anno, una miseria. Basta che non abbiano né dipendenti, né conti bancari negli Stati Uniti e che i soci, a cui è garantito l’anonimato, siano residenti all’estero. Inoltre non si pagano tasse di successione e il Delaware non è nelle liste nere dei paradisi fiscali.

“Il massimo vantaggio operativo per la LLC, lo si ha se la società è costituita da un singolo membro residente fuori dagli U.S.A.”, scrive il sito di una delle tante agenzie di consulenza finanziaria che offre i suoi servigi per la registrazione, roba da “1/2 giorni al massimo”. E prosegue: “solitamente queste società vengono costituite per eseguire operazioni in Europa e possono beneficiare di un conto corrente in Svizzera”. L'agenzia inglese Tax Justice Network ha compilato nel 2009 il Financial Secrecy Index, per individuare i paesi che offorno maggiori vantaggi per le imprese. Criteri di selezione l'intrusività del fisco e i requisiti richiesti per la domiciliazione. In testa alla classifica c’è proprio il Delaware seguito da Lussemburgo, Svizzera, Isole Cayman. E così lo stato ha meno di un milione di abitanti, ma oltre quattro milioni di società registrate, un record. Come andrà la squadra con la nuova gestione nessuno lo sa, ma la partita col fisco è vinta in partenza.

Neri Fadigati

Maggio 2011

 

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